Referendum sul progetto Ticosa, ieri mattina il consigliere Alessandro Rapinese ha depositato in cancelleria a Palazzo Cernezzi il quesito: “Vuoi che il Comune di Como sposti i suoi uffici nell’area ex Ticosa?”. Una domanda semplice quanto definitiva. La vicenda della Ticosa ricomincia dunque da un referendum consultivo, che potrebbe essere celebrato in autunno. Il condizionale resta d’obbligo. Prima infatti di dare la parola agli elettori bisogna verificare l’ammissibilità del testo e raccogliere oltre 4mila firme.
Ad appoggiare il referendum lanciato da Rapinese è il Movimento 5Stelle con il consigliere Fabio Aleotti che si schiera a favore della linea popolare sul futuro della Ticosa: “Siamo concordi – dice – Sentire i cittadini è sempre uno atto di democrazia”. Di strumento utile, a proposito del referendum consultivo, parla anche Bruno Magatti, consigliere di Civitas: “Partecipazione e condivisione dei cittadini sono elementi essenziali – spiega – Ma il punto sulla vicenda Ticosa è un altro. A mio parere – dice Magatti – l’assessore Marco Butti sta correndo molto avanti, dà per fatta una cosa che in realtà, allo stato dei fatti, è propaganda”. Sullo spostamento degli uffici comunali nell’area di via Garndi si dice “drasticamente contrario”.
“Favorevole a sentire i cittadini, ma quando sarà stato presentato almeno un progetto preliminare”, dice il capogruppo della Lega in consiglio comunale Giampiero Ajani. L’esponente del carroccio nega che il suo partito sia ostile in via di principio alla proposta. “Non siamo affatto contro. In questa fase però non è possibile esprimere un’opinione definitiva”. La Lega, promette Ajani, farà la sua parte quando sul tavolo ci sarà qualcosa di più concreto.