Questa mattina, il giorno seguente al deragliamento del treno Frecciarossa avvenuto ieri lungo la linea Milano-Bologna a Ospedaletto Lodigiano, è iniziata la rimozione dei detriti rimasti sul luogo dell’incidente, che ha causato la morte di due macchinisti e il ferimento di 31 persone. Sul posto, al di fuori della zona sotto sequestro in cui si trovano il treno e la motrice, si è andati alla ricerca di pezzi significativi del convoglio che si sono staccati nell’impatto e che potrebbero spiegare meglio la dinamica di quanto accaduto. Al lavoro oggi i volontari della protezione civile al fianco di una rappresentanza di tutte le forze dell’ordine. Tra loro, anche gli uomini della polizia scientifica arrivati da Roma per effettuare i rilievi sui binari. Per chiarire la dinamica proseguono le indagini del Nucleo operativo incidenti ferroviari della Polfer: al centro, la mancata segnalazione al sistema elettronico di sicurezza dello scambio in ‘svio’. In sostanza, secondo quanto ricostruito finora, lo scambio avrebbe dovuto avere gli ‘aghi’ dei binari posizionati sul “via dritto”, invece sarebbero stati posizionati in “svio a sinistra”. Il treno è stato così immesso in un binario verso sinistra, ma alla velocità cui procedeva, circa 290 chilometri orari, la prima carrozza con la motrice è praticamente decollata e, circa 700 metri dopo, ha impattato contro un carrello su un binario morto, e poi contro una palazzina. I sindacati, che oggi hanno scioperato per due ore in segno di protesta, chiedono risposte. “L’incidente è una ferita aperta – ha detto il segretario generale della Fit Cisl, Salvatore Pellecchia – Per tutti i ferrovieri il problema della sicurezza e della prevenzione è sempre stato al primo posto. Oggi non volevamo creare disagi ma solo sollecitare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla necessità di avere dei mezzi di trasporto sempre più sicuri”. Intanto, i feriti sono stati dimessi dall’ospedale Maggiore di Lodi: soltanto uno, l’addetto alle pulizie del treno, è stato ricoverato e oggi ha subito un intervento alla gamba.