Via i semafori da piazza Camerlata, la principale porta d’accesso a Sud di Como. L’annuncio è stato dato ieri sera in diretta su Etv, dal sindaco del capoluogo, Mario Landriscina. Si tratta di una vera e propria rivoluzione viabilistica per lo svincolo, che alla fine degli anni Novanta fu già oggetto di una prima revisione, con il gironcino tra la via Varesina, la via Paoli e via Badone, attorno all’ex Trevitex. Gironcino che non ha però mai convinto fino in fondo. Vi sono ciriticità per chi giunge dalla Canturina e vuole immettersi sulla via Varesina, problemi non indifferenti nel cambio di corsia in via Badone tra chi è diretto verso Milano e chi verso Como. Discussa anche la corsia degli autobus che scende dalla via Varesina verso Camerlata.
Ora, la nuova possibile rivoluzione. «Gli uffici stanno facendo delle valutazioni, è stato fatto uno studio anche dall’Acus – ha spiegato il sindaco – L’obiettivo è eliminare i semafori, ma si devono comprendere le ricadute sul traffico. Per anni il semaforo è stato uno strumento essenziale, adesso si punta sulle rotatorie. Le persone ferme in coda, soprattutto nei giorni con elevato inquinamento atmosferico, avvertono maggiore affanno».
Piazza Camerlata si trasformerebbe, nell’idea del Comune, in un’unica grande rotatoria, con la fontana monumentale al centro. «Si tratta di valutazioni da contestualizzare con il Piano del traffico – ha spiegato oggi l’assessore alla Viabilità di Palazzo Cernezzi, Vincenzo Bella – Stiamo lavorando anche in base alle indicazioni dell’Associazione civica utenti della strada. Non è un percorso semplice, visto che i semafori sono tutti collegati dall’ex Sant’Anna a via Badone».
Il Piano del traffico verrà realizzato per indirizzi strategici in attesa della valutazione complessiva. «Per l’inizio di marzo inizieremo con questo percorso e poi entro la fine dell’anno il quadro complessivo approderà in consiglio comunale dopo tutti i passaggi di commissioni e tecnici» ha concluso Bella.
«Stiamo lavorando in stretta collaborazione con l’amministrazione – ha spiegato il presidente dell’Acsu, Mario Lavatelli – è in corso un confronto tra tecnici, seguiremo gli sviluppi di questo studio per capire se e come si potrà intervenire».