Una donna comasca di 35 anni è stata fermata dalla polizia cantonale con altre tre persone per il presunto giro di falsificazione delle date di immatricolazione delle auto scoperto dalle autorità svizzere. Ieri, le forze dell’ordine elvetiche hanno effettuato alcune perquisizione nelle filiali del Gruppo Cadei, attivo nella vendita di veicoli multimarca. Il Ministero pubblico e la Polizia cantonale hanno comunicato che sono state fermate 4 persone la cui posizione è ora al vaglio degli inquirenti.
Nel mirino le vendite di numerosi veicoli già immatricolati all’estero e importati in Svizzera per poi essere rivenduti. Gli indagati avrebbero falsificato la data di prima immatricolazione di auto già vendute, ingannando e danneggiando gli acquirenti.
I reati ipotizzati sono truffa, falsità in documenti e abuso delle targhe e delle licenze. Nei prossimi giorni saranno eseguiti ulteriori accertamenti. “Sono stati già evidenziati numerosi casi sospetti”, fanno sapere dalla polizia cantonale. L’inchiesta è coordinata dalla Procuratrice pubblica Raffaella Rigamonti.
Per chi temesse di essere coinvolto, la Polizia cantonale, in collaborazione con la sezione della circolazione, ha istituito una helpline. I veicoli a rischio, spiegano, sono quelli che riportano al punto 24 della carta grigia una “approvazione del tipo” che inizia con: 1X, 2X, 3X o 6X. Tutti coloro che ritengono di essere stati danneggiati possono contattare da lunedì a venerdì dalle 7 alle 20, fino al 7 febbraio, il numero 0840.117.112.