Condanna all’ergastolo per dodici omicidi.
E’ la sentenza di primo grado nei confronti del comasco Leonardo Cazzaniga, ex viceprimario del Pronto Soccorso di Saronno (in provincia di Varese) accusato di aver ucciso undici pazienti con un mix letale di farmaci in corsia e tre persone nella famiglia dell’ex amante Laura Taroni, infermiera comasca.
“Pur nella acuta consapevolezza d’essere imputato di 14 omicidi volontari – ha dichiarato spontaneamente Cazzaniga oggi prima della sentenza – ribadisco di non aver mai agito come Lady Macbeth suggerì al consorte”.
Il verdetto è arrivato, come previsto, nel pomeriggio: il medico è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise d’Appello del Tribunale di Busto Arsizio, dopo sette ore di camera di consiglio.
Cazzaniga è stato ritenuto colpevole di omicidio volontario nei confronti di dodici persone: dieci pazienti, e poi il marito e il suocero dell’ex amante Taroni. La Corte d’Assise ha inoltre condannato a 2 anni e 6 mesi per favoreggiamento quattro dei cinque medici della commissione dell’ospedale di Saronno, chiamata a valutare l’operato di Cazzaniga su segnalazione di due infermieri.
“Leonardo Cazzaniga è provato come lo siamo noi, l’ergastolo con isolamento è difficile da digerire. Le sentenze vanno rispettate ma certamente non ci troveremo d’accordo quando leggeremo le motivazioni e ricorreremo in Appello”, ha detto il difensore del medico, l’avvocato Ennio Buffoli.