La consegna della prima pietra d’inciampo di Como e di 8 medaglie d’onore e un monito che si è ripetuto in tutti i discorsi ufficiali “non dimenticare”. In una affollata sala della biblioteca cittadina, davanti alle autorità e a molti studenti si è svolta questa mattina la celebrazione del Giorno della Memoria.
Il 27 gennaio del 1945 venivano abbattuti i cancelli di Auschwitz e liberati i superstiti del campo di concentramento, venne rivelata al mondo intero la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico. Parte dal ricordo delle vittime dell’Olocausto, dal loro sacrificio, e dall’attenzione a non trascurare e sottovalutare nulla, il prefetto di Como, Ignazio Coccia.
Il pensiero del sindaco di Como, Mario Landriscina, è rivolto a Liliana Segre, per la quale l’amministrazione ha avviato l’iter per il conferimento della cittadinanza onoraria (stasera in discussione in consiglio comunale).
Il primo cittadino si sofferma sulle parole e invita a riflettere sul concetto di “diversità”, sul peso dell’”indifferenza”, sul senso della “memoria”, sul valore della “giustizia”.
Si è rivolto ai giovani il presidente della Provincia, Fiorenzo Bongiasca “Sono il nostro futuro, devono conoscere la storia per capire cosa è accaduto e perchè tragedie simili non si ripetano”.
Valter Merazzi, del Centro Studi Schiavi di Hitler, ha ricordato che furono più di 10mila i deportati civili e militari lariani in Germania e numerose furono le vittime.
Oggi, durante la cerimonia, come detto, la consegna di 8 medaglie d’onore ai familiari di chi pagò con la vita e della prima pietra d’inciampo in città, che verrà posata a Ponte Chiasso, al nipote di Aldo Raffaello Pacifici, deportato comasco che morì ad Auschwitz il 6 agosto del 1944.
E proprio il nipote, che porta lo stesso nome del nonno, nel ricordare la sua storia ha ringraziato tutti per questa iniziativa e ha invitato a contrastare ogni tipo di pregiudizio e discriminazione.
Domani, martedì 28 è invece in programma un convegno dal titolo “Giornata della Memoria 2020 e dintorni”, promosso dalla cooperativa Gerenzana nella propria sede in via Conciliazione 32 a Tavernola. Sarà presente per il secondo anno consecutivo come relatore il professor Bruno Segre, studioso della cultura e della storia ebraica e testimone degli orrori del periodo nazi-fascista. L’ingresso è libero.