“Prima ci facciano vedere tutte le fatture e i contratti stipulati con i commercianti in modo dettagliato, serve trasparenza” è questa in estrema sintesi la risposta dei consiglieri di minoranza di Palazzo Cernezzi, Bruno Magatti (Civitas) e Alessandro Rapinese (Rapinese sindaco) agli organizzatori della Città dei Balocchi che nella conferenza finale della manifestazione 2019 hanno chiesto un contributo economico maggiore al Comune. Una richiesta che non è andata giù ai due capigruppo che sono abbastanza allineati. “Ci indichino tutti i costi nel dettaglio e i ricavi – dice Magatti – Sei un privato che partecipa ad un bando a certe condizioni, a mio parere bisogna fare in modo che ci siano più concorrenti”. “Visto che si è parlato di conti vediamo gli importi fatturati – aggiunge Rapinese – io vorrei uno spacchettamento degli eventi, vorrei trasparenza, più concorrenza e meno arroganza. Como a Natale è bella in ogni caso” chiude.
“Il prossimo bando per l’organizzazione della kermesse natalizia dovrà necessariamente tenere conto delle criticità che negli anni sono cresciute insieme con il successo della kermesse – commenta Vittorio Nessi, capogruppo di Svolta Civica – Quanto ai costi della manifestazione per il Comune, dovranno essere valutati attraverso una seria analisi da parte dell’amministrazione, che dovrà considerare la sostenibilità complessiva dell’evento, sia in termini economici, sia di impatto sulla città”.
Un tema sollevato ieri è l’utilizzo di parte della tassa di soggiorno da destinare alla manifestazione. “Personalmente la userei di più per navette gratuite che trasportino cittadini e turisti in centro in zone comode che favoriscano il passeggio” dice Fabio Aleotti (Movimento 5 Stelle) che aggiunge “Nulla vieta al Comune di destinare più risorse ma devono essere indirizzate ad eventi per famiglie e bambini, è necessaria una scelta. Per me – sottolinea – bisognerebbe puntare meno sugli aspetti commerciali, lo stesso mercatino deve riferirsi di più a prodotti locali altrimenti si trasforma in un centro commerciale a cielo aperto”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il capogruppo del Pd, Stefano Fanetti: “Il comune è già impegnato a garantire altri aspetti – chiarisce – e più in generale mi chiedo che se ci si basa su una proposta di natura quasi esclusivamente commerciale perché l’amministrazione dovrebbe incrementare il contributo? Diverso è se si punta invece di più su attività culturali e eventi per i più piccoli”. “Palazzo Cernezzi dovrebbe impegnare le sue risorse per superare – conclude – le problematiche logistiche, mobilità e viabilità in primis, che ogni anno si ripropongono”.
Le riflessioni di Confesercenti Como
Se da una parte chi si occupa di accoglienza e turismo, tirando le somme, è soddisfatto, dall’altra molti commercianti lamentano un calo delle vendite e del passaggio. E non solo chi lavora in via Milano, il cui lavoro è stato condizionato dallo stop alle auto nei weekend, ma anche chi ha un’attività in città murata. “Alcune fasce di commercio sono state penalizzate, qualcuno ha quantificato una riduzione del volume d’affari del 20% – ha detto il presidente Claudio Casartelli – perché chi viene in città a vedere le luci e a passeggiare al mercatino spesso ignora i negozi, per questo – aggiunge il numero uno di Confesercenti (che pure ritiene la manifestazione importante per Como) – molti commercianti sono critici in particolare sul mercatino che spesso fa concorrenza a ciò che viene esposto nelle vetrine”. “Inoltre nelle casette – dice ancora – bisognerebbe tutelare di più il prodotto locale”.
Infine una riflessione sugli eventi organizzati per le famiglie e per i bambini che dovrebbero essere incrementati e spalmati meglio nell’arco della giornata e sulla chiusura di via Milano. “In questo ultimo caso – chiude Casartelli – il danno economico per alcune attività è stato importante, non si può penalizzare così una parte di città”.