Il clima pazzo sconvolge i cicli della natura: l’allarme arriva dalla Coldiretti di Como e Lecco, che denuncia le temperature fuori stagione, la siccità anomala e le conseguenti fioriture in forte anticipo. «Entrano in sciopero i santi ‘mercanti della neve’ – interviene la Coldiretti interprovinciale – e Como affronta, in questo primo frangente d’anno, un periodo di temperature miti (sopra i dieci gradi) e carenza di precipitazioni: negli ultimi 15 giorni, infatti, le temperature si sono stabilizzate sopra la media e di pioggia non se ne vede l’ombra, specie nella fascia di pianura». Le previsioni per i prossimi giorni confermano questa tendenza. Alcune piante, come i noccioli, hanno anticipato le fioriture, mentre il clima secco fa tornare i boschi del territorio sotto la lente di “osservati speciali”, per il timore degli incendi. «San Mauro, Sant’Antonio Abate e San Sebastiano, quest’anno purtroppo si sono presentati con la bisaccia vuota – commentano Fortunato Trezzi e Giovanni Luigi Cremonesi, presidente e direttore di Coldiretti Como Lecco – Il rischio, più che concreto, è di uno sconvolgimento dei cicli della natura con alberi da frutto che fioriscono in grande anticipo, ed una storica siccità invernale». I numerosi proverbi sul freddo del mese di gennaio vengono dunque smentiti in questo 2020, dopo un anno, il 2019, che è stato considerato il secondo più caldo di sempre. Il risultato è che in orti e giardini sono già spuntate le primule, ma non si escludono rischi per la salute delle colture per il possibile prossimo ed improvviso abbassamento della temperatura.