Cresce l’allerta per il virus cinese partito da un mercato degli animali che ha già contagiato centinaia di persone e causato alcune vittime in Cina. Anche in Italia sono state prese le prime misure preventive per contrastare la malattia, che provoca sintomi respiratori simili a quelli dell’influenza e, in caso di complicanze, polmonite, sindrome respiratoria acuta e insufficienza renale.
La sorveglianza riguarda in primo luogo gli aeroporti e nello scalo di Malpensa sono già stati aumentati i controlli sui passeggeri provenienti dalle zone a rischio. Al momento, alle frontiere terrestri, a partire da quella tra Italia e Svizzera non sono scattate misure particolari legate al nuovo virus, ma l’allerta è alta e sono attese comunicazioni ufficiali e eventuali protocolli.
L’Ats Insubria e l’Asst Lariana non hanno al momento avuto indicazioni di interventi o misure di sicurezza, ma in queste ore si è svolto un primo vertice in Regione e potrebbero a breve essere emanate direttive.
Le autorità competenti hanno suggerito particolari attenzioni a chiunque sia diretto in Cina e in particolare nella zona di Wuhan, dove si sono verificati i primi casi. L’invito è quello di evitare viaggi non necessari e, per chi raggiungerà comunque l’area a rischio, l’indicazione è di effettuare il vaccino contro l’influenza e poi di prestare particolare attenzione alle norme igieniche ed evitare contatti con persone che mostrino i sintomi di malattie respiratorie.
Nelle scorse ore sono stati confermati i primi casi di pazienti infettati dal virus fuori dalla Cina, a partire dagli Stati Uniti. Un dato che preoccupa, anche alla luce della ricorrenza del Capodanno lunare del 25 gennaio prossimo, una grande festa per i cinesi e, per molti, anche un’occasione per viaggiare. Si stimano 200 milioni di persone in viaggio, 7 milioni verso l’estero.