Quarto giorno consecutivo di superamento dei livelli di allarme delle polveri sottili a Como, ma al momento non verrà preso alcun provvedimento restrittivo. Le verifiche per l’attivazione delle limitazioni infatti vengono fatte nelle giornate di lunedì e giovedì e gli eventuali provvedimenti scattano solo dal giorno successivo. Almeno fino a lunedì prossimo dunque, sul Lario non sono previsti interventi per ridurre l’inquinamento atmosferico che soffoca da giorni il capoluogo e non solo.
Ieri, le centraline di Como, Erba e Cantù hanno registrato un dato medio delle PM10 rispettivamente di 74, 77 e 75 microgrammi per metro cubo. In tutti i casi, il dato è in calo rispetto al giorno precedente, ma comunque ben al di sopra della soglia di allerta.
Le misure antinquinamento di primo livello della Regione Lombardia, che bloccano anche le automobili Euro 4 Diesel, scattano dopo quattro giorni consecutivi di superamento, ma, come detto, i giorni di verifica sono solo il lunedì e il giovedì. Le limitazioni sono già attive nelle province di Cremona, Milano, Monza e, da oggi anche Lodi, Mantova e Pavia. A Milano sono già scattate anche le misure di secondo livello.
Prima delle verifiche di lunedì prossimo, le condizioni meteorologiche potrebbero contribuire a ridurre la concentrazione delle polveri. Il bollettino degli inquinanti di Arpa Lombardia, l’Agenzai per la Protezione dell’Ambiente, precisa infatti che “domani le condizioni saranno favorevoli alla dispersione degli inquinanti e variabile, con tendenza favorevole, anche domenica e lunedì”.
Sull’allarme smog è intervenuto intanto il parlamentare CinqueStelle Giovanni Currò: “Garantire la salute è un dovere – dice – La politica locale deve avere il coraggio di intervenire prontamente e con più forza. Senza paura di affrontare i propri limiti di azione degli ultimi anni, perché quello che succede nei nostri territori è ormai sotto gli occhi di tutti, anzi, è nei polmoni di tutti”.