Limitazioni del traffico in centro e riscaldamenti a meno di 19 gradi. Il Circolo Ambiente Ilaria Alpi torna a chiedere interventi urgenti per contrastare l’inquinamento atmosferico. “Le amministrazioni non intervengono, mentre servono provvedimenti drastici e immediati”, dice il presidente Roberto Fumagalli.
Ieri, a Como la centralina dell’Arpa ha registrato 70 microgrammi per metro cubo di polveri sottili, dopo i 67 di lunedì, ben oltre il limite di 50. “Intanto negli ospedali di Como è allarme ricoveri per patologie respiratorie legate soprattutto all’inquinamento dell’aria – dice Fumagalli – In pratica, si può dire che a Como e provincia si è passati da un’estate con livelli di ozono record a un inverno con polveri sottili alle stelle. E nonostante questo i sindaci, primi garanti della salute pubblica, non si stanno muovendo”.
Il Circolo Ambiente Ilaria Alpi chiede interventi urgenti. “Anzitutto accorgimenti per il breve periodo, dalla limitazione del traffico al contenimento del riscaldamento degli edifici a non più di 19 gradi – dice Fumagalli – Purtroppo constatiamo che le istituzioni non hanno nemmeno il coraggio di adottare questi provvedimenti-tampone, che servirebbero solo per superare l’emergenza”.
“Quello che davvero auspichiamo poi – aggiunge Fumagalli – sono le azioni di medio-lungo periodo, ovvero quelle in grado di incidere sulla mobilità, limitando in maniera permanente il traffico dei mezzi privati, soprattutto nei centri storici, e poi l’incentivazione per l’uso di fonti energetiche pulite. Solo così si riuscirà a migliorare la qualità dell’aria del nostro territorio”.
“L’inquinamento atmosferico ha un’incidenza certa sulla salute della popolazione – conclude il presidente del Circolo Ambiente – Il nostro appello è quindi rivolto ai sindaci, chiediamo provvedimenti urgenti per la qualità dell’aria in città e soprattutto di ripensare l’intera mobilità nelle città”.