Minori entrate per il comitato di Como della Croce Rossa e quindici dipendenti a rischio, mentre potrebbe scattare anche la cassa integrazione. La criticità è emersa oggi in un incontro tra i vertici dell’associazione e i rappresentanti sindacali.
La sede del capoluogo dell’associazione di soccorso conta una settantina di dipendenti. “Fino ad ora la convenzione con Areu, l’agenzia che si occupa dell’emergenza e urgenza, era in capo direttamente al nostro comitato – spiega il presidente della Croce Rossa di Como Matteo Fois – Adesso invece è passata al comitato nazionale e questo per noi significa una perdita di circa 350-400mila euro, una minore entrata che naturalmente dobbiamo fronteggiare”.
“Stiamo già lavorando per cercare nuove opportunità e aprire altre convenzioni – aggiunge Fois – Nell’attesa però, per tutelarci, stiamo valutando qualche provvedimento. Abbiamo indicato 15 esuberi, che speriamo di poter ridurre a 10 e che comunque confidiamo di poter evitare”.
I rappresentanti dei dipendenti però non nascondono la preoccupazione. “La riduzione di personale comporterà di fatto un rallentamento dell’attività lavorativa e una congestione ancora più grave dei pronto soccorso e dei reparti di degenza ospedalieri provinciali – dice Massimo Coppia, segretario del settore sanità della Uil Fpl del Lario – Gli utenti dimessi che devono essere trasportati in ambulanza avranno difficoltà a trovare equipaggi disponibili”. “Basti dire – aggiunge Coppia – che gli operatori addetti ai trasporti secondari, settore nel quale sono indicati i 15 esuberi, sono gli stessi che garantiscono le dimissioni ospedaliere”.
Coppia annuncia il coinvolgimento del Comitato Nazionale della Croce Rossa Italiana, del prefetto di Como e dei vertici dell’Asst Lariana, di Areu e degli altri ospedali comaschi. “Dobbiamo trovare soluzioni condivise a queste criticità”, dice annunciando anche un incontro con i dipendenti della Croce Rossa.