Una calda coperta, preparata a mano, per accogliere i neonati che nascono prima di arrivare in ospedale. Nel 2019, nelle province di Como, Lecco e Varese i parti avvenuti fuori dell’ospedale sono stati 36.
“Tra i potenziali rischi di complicanze che si possono verificare con maggior frequenza nel parto extra-ospedaliero c’è l’ipotermia – spiegano gli specialisti dell’Asst Lariana – ossia il calo della temperatura corporea che, se inferiore ai 36,° nei neonati e soprattutto nei neonati prematuri, può comportare un aumento dei rischi di gravi complicanze per la salute”.
Ecco il motivo alla base del progetto, “Una calda accoglienza”, promosso dal 118 e dalla patologia neonatale dell’Asst Lariana, in collaborazione con le Asst di Lecco e Sette Laghi, di Areu e Soreu, le agenzie che si occupano dell’emergenza e urgenza sul territorio.
I mezzi di soccorso saranno dotati di un kit composto da un cappellino, una coperta e un paio di calzine di lana. A realizzare i corredi saranno le volontarie dell’associazione Cuore di maglia. “Questo progetto – spiegano i referenti Alessandro Picone, infermiere dell’Aat 118 di Como e Stefania Vezzali, infermiera della Patologia Neonatale-Tin dell’Asst Lariana – ci offrirà l’occasione di sensibilizzare gli operatori del soccorso, soccorritori e personale sanitario, sui rischi connessi alla riduzione della temperatura corporea dei neonati alla nascita e sulle sue conseguenze”.
“Il controllo della temperatura corporea dei neonati è un’esigenza ancora oggi segnalata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità anche all’interno degli ospedali, quindi figuriamoci per un bimbo che nasce all’esterno – osserva Mario Barbarini, primario della Patologia Neonatale-Tin dell’Asst Lariana – Occorre sapere che la testa da sola rappresenta un terzo della superficie corporea di un neonato e la sua copertura è pertanto fondamentale per il mantenimento di una temperatura ottimale”.