Da Valbrona, il 7 gennaio, a Villa Guardia, il 20 dicembre, sono 25 le croci sulle strade lariane nell’anno che si è appena concluso. Venticinque vittime, una in più di quelle registrate l’anno precedente. Una strage soprattutto di pedoni, con addirittura 13 persone travolte e uccise mentre camminavano a bordo strada o attraversavano.
Se in tutta Italia il dramma delle vittime della strada è tornato sotto i riflettori, con una strage soprattutto di giovani da nord a sud della Penisola, Como e il territorio lariano non fanno eccezione.
Gli incidenti stradali nel 2019 hanno ucciso 25 persone dai 16 ai 92 anni. La vittima più giovane è Ethan Masala, l’adolescente di Bregnano morto per uno schianto tra la sua moto e un’auto. Ma c’è anche il 18enne Lorenzo Roncari tra i giovanissimi che hanno perso la vita sull’asfalto.
La pensionata canturina Letizia Negri aveva 92 anni quando è morta, travolta da un’auto mentre camminava a poca distanza da casa. E proprio gli anziani pagano il prezzo più alto quando si fa il bilancio degli investimenti, anche se tra le persone morte dopo essere state travolte ci sono comaschi di ogni età, a partire dal giovane Gaetano Banfi, 22 anni, ucciso da un pirata della strada che non ha ancora un nome.
Gli incidenti mortali che hanno coinvolto motociclisti sono sette. Una delle strade più pericolose del territorio lariano, la statale Regina, nel 2019 non è stata teatro di schianti dall’esito letale. A Como città infine, due le vittime della strada, il già citato 22enne investito da un’auto pirata e un secondo pedone, travolto da un mezzo di soccorso sulla via Varesina e morto dopo una lunga agonia.