L’ultima tegola su un’annata nera per le piscine di Como arriva dalla Sinigaglia. L’impianto è chiuso da ieri per un guasto al sistema di riscaldamento che si è verificato venerdì scorso. Un problema che va ad aggravare una situazione già critica, con la piscina di Muggiò chiusa ormai dal luglio scorso.
In attesa di capire quando e come potrà riaprire la vasca di Muggiò, punto di riferimento per oltre mille atleti, ora c’è pure l’incertezza per la situazione della piscina Sinigaglia. La struttura sportiva è stata chiusa come detto per un problema al riscaldamento e non è possibile al momento dire con precisione quando il problema sarà risolto.
“I tecnici sono al lavoro per la ricerca della perdita d’acqua – dice il direttore di Csu, Como Servizi Urbani, Marco Benzoni – L’impianto è pertanto inutilizzabile. Doveva chiudere per la pausa festiva a partire da lunedì prossimo e fino al 3 gennaio. Adesso bisognerà capire cosa potrà accadere”.
Il guasto al riscaldamento è solo uno dei problemi dell’impianto gestito da Csu. Ormai da più di 5 mesi, ad esempio, le piattaforme dei trampolini per i tuffi da 5 e 3 metri non sono utilizzabili. L’accesso è stato vietato perché, in seguito a un controllo dell’Ats, è emerso che l’altezza del parapetto è di 85 centimetri, mentre la normativa impone almeno un metro. Un disagio che era già emerso anche a gennaio con i parapetti del ballatoio che corre lungo il perimetro della vasca.
Come se non bastasse, la parte wellness della piscina – bagno turco e sauna – è chiusa dal settembre del 2017, dopo un principio di incendio nella sauna maschile. “La situazione dovrebbe finalmente sbloccarsi a breve – assicura Benzoni – Appena avremo il via libera potremo subito riaprire la parte femminile che non era stata intaccata e poi si dovrà valutare come intervenire sulla sauna del settore maschile”.