Non si arrendono gli automobilisti incappati nelle multe a raffica dell’autovelox di viale Fulvio Testi a Milano, tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018. Dopo che il Tar nell’agosto scorso ha respinto il ricorso dei conducenti, oltre 50 tra i quali numerosi comaschi, oggi è stato depositato un nuovo ricorso.
Gli automobilisti hanno impugnato la determina con cui il comune di Milano aveva autorizzato l’accensione dell’autovelox e l’avvio della fase sanzionatoria. Alcuni conducenti che percorrono abitualmente la strada sono stati multati a ripetizione prima di sapere dell’attivazione degli apparecchi. I firmatari del ricorso contestano in particolare la scarsa visibilità degli autovelox, la mancanza di informazione sull’attivazione e anche il limite di 50 chilometri orari in quella che è una direttrice di scorrimento a tre corsie.
Il ricorso al Consiglio di Stato è stato depositato dal legale Raffaello Ricci, che ha impugnato la sentenza del Tar e sta inoltre portando avanti numerosi giudizi pendenti dal giudice di pace. “Il Tar non ha motivato in merito alla lamentata carenza di istruttoria e di motivazione in cui è incorso il Comune – spiega il legale che rappresenta gli automobilisti – Era evidente l’intenzione dell’amministrazione di Milano di “fare cassa”, a fronte di una non dimostrata incidentalità in quel tratto di Viale né dell’impossibilità di tutelare l’incolumità pubblica in svariati altri modi”.
“I contenziosi già portati davanti al giudice di pace hanno avuto in molti casi esito sfavorevole – ha ricordato ancora Ricci – anche se la Cassazione ha spesso sottolineato l’esigenza della chiara visibilità degli autovelox, finalizzati ad educare gli automobilisti”.
In riferimento all’asserzione di cui sopra, secondo la quale la Cassazione ha sottolineato la visibilità degli autovelox, faccio notare che il codice della strada non dice che gli strumenti devono essere “ben visibili” ma le postazioni di controllo, che sono cosa diversa dagli autovelox. Questo argomento è un luogo comune, tutti noi pensiamo che l’autovelox debba essere visibile, la Provincia di Milano ha applicato gli autovelox in alcuni posti (Cassanese, Paullese) (https://www.ztlmilano.it/autovelox-cassanese-pioltello) in modo non visibile ma rendendo visibile la postazione di controllo. Il risultato di questo piccolo sotterfugio che le postazioni di controllo si sono trasformate in una mannaia.