“Chi parla di funerale della Lega sbaglia. Non rinneghiamo la nostra storia”.
È il commento del comasco Nicola Molteni, ex sottosegretario all’Interno e braccio destro di Matteo Salvini, al congresso di oggi di Milano.
Un momento di svolta, dalla “vecchia” Lega Nord di Bossi alla Lega nazionalista e sovranista.
Matteo Salvini si è presentato con un presepe di un artigiano campano. Umberto Bossi è arrivato in carrozzina, ma una volta al microfono ha ruggito come ai vecchi tempi.
“La presenza di Bossi? Una grande emozione, sicuramente – dice Molteni – tutti i leghisti saranno sempre grati a Umberto Bossi. Conosciamo bene le nostre radici, ne siamo orgogliosi, ma al tempo stesso guardiamo al futuro. Salvini ha portato la Lega a diventare il primo partito d’Italia. Un onore e una responsabilità”.
Una volta, però, per la Lega esisteva una missione: “prima il Nord”. “Ora diciamo “prima l’Italia” – commenta ancora Molteni – perché i problemi tipici del Nord – delocalizzazioni delle aziende, chiusura dei piccoli negozi, sicurezza, immigrazione – esistono anche al Sud. Le due parole magiche sono “autonomia e federalismo”, sono la ricetta ai problemi di questo Paese. Chi parla di funerale della Lega sbaglia. La presenza di Bossi – conclude il deputato leghista – è importate e simbolica, ma Salvini rappresenta lo slancio e la linfa che hanno permesso a un italiano su tre di vedere nella Lega la soluzione ai principali problemi italiani”.