“Un edificio nuovo sarebbe un eccellente soluzione che non avrei osato sperare, un sogno che si realizza”. Sono le prime parole di Roberto Peverelli, dirigente scolastico dell’Isis Paolo Carcano, il Setificio di Como, all’indomani del progetto lanciato dal presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca che tra gli obiettivi per il 2020 ha inserito l’iter per arrivare alla costruzione di un nuovo Setificio nell’area dell’ex San Martino. Un’operazione che ammonterebbe a circa 25 milioni di euro. L’attuale edificio di via Castelnuovo richiede – è noto – costanti investimenti per lavori di manutenzione, circa un milione di euro all’anno. Quasi due soltanto nel 2019.
“E’ un’emorragia di risorse, i costi sono importanti così come i continui interventi, inoltre attualmente abbiamo anche problemi di spazio – aggiunge il preside Peverelli – spostarci nell’area dell’ex San Martino e quindi destinare quella superficie alla scuola sarebbe un’impresa molto positiva. Ero a conoscenza dell’avvio di una prima fase di ricognizione generale, ora vedremo come si potrà procedere, siamo contenti – chiude – di sapere che è una priorità per l’amministrazione provinciale”.
Il numero 1 di Villa Saporiti parlando del progetto del nuovo Setificio ha spiegato che si tratterebbe di un primo passo nella direzione di un campus delle scuole superiori.
In quest’ottica è pronto a ragionare con l’amministrazione provinciale il sindaco di Como, Mario Landriscina. “L’area del San Martino deve trovare una sua vocazione – ha detto – l’input di Bongiasca merita attenzione e condivisione. Da una prima rapida valutazione mi sembra che una delle questioni più delicate da affrontare potrebbe essere la viabilità. In ogni caso – conclude – è un tema importante che merita un approfondimento”.
L’ultimo ragionamento è affidato a Graziano Brenna, presidente della Fondazione Setificio.
“Potrebbe sicuramente essere una soluzione ottimale vista anche la splendida area verde esistente. Sarebbe uno scenario meraviglioso dove studiare e ideare – ha commentato – Purtroppo però non si può trascurare l’aspetto economico. Si tratterebbe di un investimento molto alto e non mi sembra facilmente realizzabile in tempi brevi nonostante – conclude Brenna – l’attuale edificio sia molto problematico”.