Sono stati rinviati a giudizio i due studenti accusati di aver causato accidentalmente l’incendio scoppiato il 30 dicembre dello scorso anno sui monti di Sorico, un rogo devastante che aveva mandato in fumo mille ettari di bosco. Devono rispondere di incendio boschivo colposo in concorso e compariranno in aula per la prima udienza il 18 gennaio 2021.
Questa mattina, in tribunale a Como si è svolta l’udienza preliminare, davanti al giudice Carlo Cecchetti. I due giovani, un 22enne di Cantù difeso dal legale Giuseppe Fadda e un coetaneo di Fino Mornasco assistito dall’avvocato Ivana Anomali sono stati rinviati a giudizio. Sui due studenti pesa anche una sanzione amministrativa da capogiro, fissata in oltre 13,5 milioni di euro. La multa al momento è sospesa in attesa degli sviluppi della procedura giudiziaria.
L’indagine era stata condotta dai militari del nucleo investigativo di polizia ambientale del gruppo carabinieri forestale di Como e dai colleghi delle stazioni di Gera Lario e Pellio Intelvi. Gli investigatori avevano individuato l’origine del rogo e accertato che era a poca distanza dalla baita di proprietà del nonno di uno dei 22enni. Il giovane, con un gruppo di amici stava trascorrendo il periodo di Capodanno nella casa in montagna. Per l’accusa, i ragazzi stavano facendo il barbecue e la brace, complice il vento e la vegetazione secca, avrebbe provocato l’incendio che per due settimane ha devastato i boschi dell’Altolago.