“Sebbene lontani e spesso dimenticati, siamo anche noi cittadini italiani, meritevoli dell’attenzione dello Stato”: con queste parole si chiude la lettera inviata dal Comitato civico di Campione d’Italia al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. I residenti dell’enclave sono tornati a rivolgersi al Capo dello Stato in vista dell’entrata del comune nello spazio doganale europeo il prossimo 1° gennaio. “Un inserimento – si legge nella missiva – che di fatto stravolgerà usi e consuetudini quasi centenarie e, in generale, la vita quotidiana di ogni cittadino. Lo scorso mese di marzo oltre 1.600 cittadini di Campione si sono dichiarati contrari a questo cambiamento, sottoscrivendo una petizione pubblica, che è stata inviata a tutte le Istituzioni nazionali ed europee. Tuttavia, la volontà, pressoché plebiscitaria espressa tramite questo strumento, è rimasta completamente inascoltata. Oggi, a nemmeno 15 giorni dall’entrata di Campione d’Italia nello spazio doganale europeo – si legge ancora nella lettera – non sono neppure state comunicate le norme essenziali che dovrebbero disciplinare la vita quotidiana dell’exclave”. La comunità si trova così in una situazione di totale incertezza riguardo alla fornitura dei servizi essenziali finora erogati dalla Svizzera: dalla sanità ai vigili del fuoco, dalla raccolta e smaltimento dei rifiuti ai trasporti pubblici, fino alle connessioni internet, solo per citarne alcuni. “La paventata istituzione di controlli doganali sull’unica strada di accesso al paese farà di un territorio di circa un chilometro quadrato una specie di “confino”, – concludono gli esponenti del Comitato – ostacolerà il libero transito e sarà, a nostro avviso, lesiva dei diritti sanciti dalla Costituzione italiana”. E intanto, a proposito di dogana, sono comparsi in paese i primi cartelli che indicano il confine.