Insultata, picchiata con una
cintura, minacciata di morte. Un’escalation di violenza nei confronti della
moglie, ma i maltrattamenti erano all’ordine del giorno anche per i quattro
figli. A far scattare l’allarme e i controlli, che hanno portato all’arresto
del padre e marito (un 42enne siriano residente in provincia), sono state le
confidenze fatte a scuola dalla figlia che frequenta la seconda media. Quadro
che ha trovato conferma anche in occasione dei colloqui genitore-insegnante
quando la madre ha spiegato a sua volta che il marito era un soggetto violento.
Il 22 novembre scorso la squadra mobile della Questura di Como ha ricevuto la
segnalazione da parte del preside che riferiva quanto gli era stato raccontato
da due docenti. Segnalazione che è stata trasmessa in Procura facendo scattare
l’attività investigativa. Sono state raccolte testimonianze e, soprattutto, è
stata ascoltata la madre con l’aiuto di un interprete. La donna ha raccontato
che il marito da sempre ha mostrato la sua indole violenta, maltrattandola e
minacciandola di morte. Insulti, botte, veniva picchiata anche con una cintura
usata pure per colpire i figli. Non le era concesso di uscire da sola, in casa doveva
regnare il silenzio e ai figli era proibito giocare e fare rumore. Chi
trasgrediva a queste regole veniva punito.
La donna agli agenti ha ammesso di non aver avuto il coraggio di denunciarlo
per paura.
Gli indizi e le testimonianze raccolte sono stati sufficienti per emettere un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere. Il 42enne operaio siriano, peraltro già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato per maltrattamenti e trasferito al carcere del Bassone di Como.