Cinque anni dopo il colpo, è stato assolto uno degli uomini accusati della “rapina di Natale” messa a segno all’alba del 25 dicembre del 2014 a Mariano Comense. Per il collegio del tribunale di Como non è stata raggiunta la prova necessaria per condannare un 57enne pugliese residente a Cesano Maderno, in provincia di Monza Brianza.
L’uomo era stato riconosciuto dalla vittima, un imprenditore di 30 anni di Mariano Comense che, all’alba del giorno di Natale di cinque anni fa, era stato avvicinato da alcuni finti finanzieri mentre rientrava a casa. I malviventi avevano perquisito la vittima e la sua abitazione. “Misero orologi e catenine in buste con scritto “Reperto A”, “Reperto B”. Chiesi di poter chiamare il mio avvocato ma a quel punto mi strapparono il cellulare e urlarono: Se chiami qualcuno ti arrestiamo”, ha raccontato la vittima.
I carabinieri della Tenenza di Mariano e del radiomobile di Cantù, durante i rilievi dopo il colpo scoprirono un’impronta, dalla quale arrivarono ad identificare i presunti componenti della banda dei finti finanzieri. Quattro gli arrestati. Tre sono stati già condannati. L’ultimo degli imputati, il 57enne che secondo la vittima si faceva chiamare “maresciallo” dai complici, è stato invece assolto. La procura di Como aveva chiesto una condanna a 5 anni.