Aperta e subito rinviata a maggio l’udienza preliminare per l’inchiesta nata dai fallimenti della Iris srl e della Sca, storica concessionaria di Como fallita con sentenza del Tribunale di Como nel settembre del 2016. Complessivamente, sono undici gli indagati, tra i quali l’ex sindaco del capoluogo Stefano Bruni, coinvolto nella sua veste di commercialista.
Le contestazioni, a vario titolo, comprendono anche l’accusa di truffa ai danni della Serratore spa, concessionaria di Erba cui sarebbe stato procurato un danno «non inferiore a 290 mila euro» vendendo a credito auto poi mai pagate. Accuse che già avevano chiamato in causa l’amministratore di fatto della società che ordinò le auto, l’ex patron del Lecco Daniele Bizzozero e lo stesso Bruni, presidente della società specializzata nel settore finanziario che avrebbe offerto le garanzie per le fidejussioni.
Per l’accusa, con il pubblico ministero Mariano Fadda, Bruni avrebbe sfruttato anche il ruolo politico che aveva rivestito. Dopo l’apertura, l’udienza preliminare è stata rinviata al maggio prossimo per un difetto di notifica a due imputati stranieri.
I reati contestati risalgono al periodo tra il 2014 e il 2016. La società Iris sarebbe stata utilizzata per un aumento di capitale ritenuto «fittizio» grazie alle obbligazioni di una società di diamanti di Vienna. Titoli che, per l’accusa, non avrebbero avuto alcun valore reale.