«Siamo delusi: ormai abbiamo capito che l’amministrazione non ha alcuna intenzione di istituire una consulta per l’Ambiente, che è invece indispensabile per la città»: con queste parole i ragazzi di Fridays for Future annunciano di aver abbandonato il “tavolo” con il Comune. L’apertura del sindaco di Como Mario Landriscina, secondo gli esponenti del movimento di protesta contro i cambiamenti climatici, si sarebbe rivelata soltanto formale. «Riteniamo dilatorie le sue considerazioni sui tempi necessari e pretestuosamente depistanti i suoi inviti, prima a partecipare a una commissione consiliare, poi a coinvolgere l’amministrazione provinciale», dicono i Fridays. «Non abbiamo dubbi che l’iter costitutivo sia laborioso, – proseguono – ma desideriamo ricordare che la nostra richiesta avrebbe potuto avere corso la prima volta che l’assessore all’Ambiente Marco Galli portò il nostro documento in giunta, cioè nel lontano luglio scorso. Ci chiediamo quindi perché si è preferito lasciare trascorrere tutto questo tempo. Rimaniamo fermamente convinti che la dichiarazione di emergenza climatica e l’istituzione di una consulta sull’Ambiente siano atti necessari e urgenti da introdurre nella nostra città. La Scienza afferma che per riuscire a salvare il pianeta mancano soltanto dieci anni: – concludono gli esponenti del movimento – il sindaco e l’intera cittadinanza devono sapere che spendere ben cinque dei nostri mesi in trattative dalle quali non siamo riusciti a ottenere nulla per la città è una enormità che non vogliamo e non possiamo permetterci ulteriormente». Oggi i ragazzi di Fridays for Future si sono riuniti nuovamente a Palazzo Cernezzi per poi partire in corteo diretti alla stazione San Giovanni, dove sono tornati a chiedere, con slogan e striscioni, una mobilità più sostenibile.