Tre ulteriori patteggiamenti nell’inchiesta della procura di Como sul cosiddetto “sistema Pennestrì”, con le presunte mazzette al funzionario dell’Agenzia delle Entrate per agevolare le pratiche fiscali. Proprio l’ex direttore, Roberto Leoni ha confermato il patteggiamento, 4 anni e 30mila euro di risarcimento del danno.
Leoni è una delle figure chiave dell’inchiesta della procura di Como, pubblico ministero Pasquale Addesso, sul cosiddetto “sistema Pennestrì”, con le presunte mazzette proprio allo stesso Leoni per agevolare le pratiche fiscali. L’uomo era stato arrestato nel giugno scorso assieme con i commercialisti Antonio e Stefano Pennestrì. Corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio le accuse nei suoi confronti per le presunte tangenti in cambio di favori e sconti sulle pratiche relative a tasse, ricorsi e sanzioni che i clienti dei commercialisti arrestati avrebbero dovuto versare all’Erario.
Patteggiamento, un anno e 10 mesi ciascuno e 60mila complessivi di risarcimento anche per i fratelli Ambrogio e Mario Alberto Taborelli, noti imprenditori tessili lariani, il primo ex presidente della Camera di Commercio e degli Industriali della provincia di Como e il secondo già parlamentare di Forza Italia. Di loro aveva parlato Antonio Pennestrì in una intercettazione, riferendosi al suo “sistema” per regolare le pendenze con l’Agenzia delle Entrate.