Sono prevalentemente italiane, di età compresa tra i 35 i 40 anni, madri, nella stragrande maggioranza dei casi vittime di violenza (fisica o verbale) da parte del marito/compagno o dell’ex partner. E’il ritratto tracciato oggi dall’Associazione Telefono Donna, il centro antiviolenza di Como, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Nel 2019 (i dati sono aggiornati al 31 ottobre) il centro ha registrato 166 nuovi accessi, mentre 35 sono state le signore che hanno proseguito il loro percorso iniziato negli anni precedenti. 103 sono italiane, 63 straniere, un centinaio ha figli minori. In 149 casi la violenza si è consumata in famiglia o da parte di un ex.
Nel 2018, in totale, le donne tutelate dall’associazione sono state 261.
I numeri sono stati diffusi durante la manifestazione organizzata dalla Cgil in piazza Vittoria “E’ ora che la violenza perda il posto”.
Ma per tutto il giorno sono state organizzate iniziative specifiche. La Cisl dei Laghi, ha deciso di esporre davanti alle principali sedi territoriali di Como, Varese e Busto Arsizio, uno striscione con un paio di scarpe rosse, simbolo del contrasto alla violenza sulle donne.
L’amministrazione comunale, in collaborazione con Soroptimist International d’Italia Club Como, ha installato una panchina rossa all’ingresso di Palazzo Cernezzi. L’inaugurazione è stata preceduta da una breve esibizione del liceo musicale coreutico Giuditta Pasta di Como. Ogni mese poi una panchina di ogni quartiere sarà colorata di rosso. Questa mattina, inoltre, si è tenuto un incontro al Cinema Gloria dedicato agli studenti per presentare la Rete antiviolenza Provinciale e per illustrare il lavoro e le attività di prevenzione sviluppate nelle scuole. Il lavoro della Rete sarà al centro anche dell’incontro di domani pomeriggio, pensato per sensibilizzare la cittadinanza sul tema nella biblioteca comunale di Como alle 17,45, ingresso libero. Mentre stasera prima del consiglio comunale incontro pubblico “La Rete antiviolenza a Como: azioni in corso e proposte di intervento”.
Anche l’Università dell’Insubria si è schierata contro la violenza di genere in entrambe le sedi. Questa mattina a Como studenti e studentesse, docenti e personale dell’ateneo hanno dipinto di rosso una panchina del Chiostro di Sant’Abbondio. Significative, inoltre, le attività della Cattedra Unesco su «Uguaglianza di genere e diritti delle donne nella società multiculturale», assegnata nel 2018 (per quattro anni) a Barbara Pozzo, direttrice del dipartimento di Diritto, economia e culture.