Indagini chiuse e quadro delle accuse che è rimasto sostanzialmente inalterato. La Procura di Como contesta a una madre di 47 anni il maltrattamento della figlia, in un periodo compreso tra l’ottobre del 2017 e lo stesso mese del 2018, quando cioè la zia della ragazza – che all’epoca aveva 16 anni – denunciò in Questura a Como il ferreo regime alimentare cui era tenuta la nipote minorenne.
Le indagini hanno permesso di ricostruire quanto era accaduto, partendo dai «50 chili di peso» che – a detta della madre – la figlia non doveva superare perché «la bilancia non inganna». Una dieta a base di passati di verdura e insalate, con l’ossessione del peso limite (da misurare sulla bilancia e con una cadenza maniacale) per una adolescente alta 1 metro e 72 centimetri. La zia – medico – si era preoccupata per i continui svenimenti, mal di testa e per la stanchezza cronica che aveva ormai colpito la nipote, che aveva anche perso il ciclo mestruale.
Inchiesta che è arrivata al termine con la notifica – nelle scorse ore – della chiusura delle indagini preliminari. La difesa avrà tre settimane di tempo per replicare al pubblico ministero che poi dovrà valutare, da ultimo, se chiedere o meno il processo.