1.587 incidenti stradali in provincia di Como nel 2018, un dato che resta pressochè invariato (sono solo 10 in meno) rispetto all’anno precedente. Anche il numero dei decessi resta drammaticamente identico, 22 le persone che hanno perso la vita. Quasi 2.200 i feriti.
L’Automobile Club di Como ha organizzato oggi una giornata sulla sicurezza stradale con la collaborazione degli istruttori del progetto Ready2Go, previste iniziative di formazione e prevenzione rivolte ai giovani.
Durante la mattinata sono stati presentati i dati Istat rielaborati da Aci, dai quali – come anticipato – emerge una stabilità preoccupante. Infatti se da una parte non vi sono stati aumenti, dall’altra il calo è appena accennato. Ma soprattutto – nel presentare i numeri 2018 – viene tracciata la mappa delle strade più pericolose del territorio.
Tra Statale Regina e la diramazione (ossia la Menaggio-Oria Valsolda) lo scorso anno sono stati complessivamente 112 gli incidenti di cui tre con morti. Oltre 40 hanno coinvolto motociclisti. Giugno, luglio e ottobre i mesi peggiori.
42, invece, i sinistri registrati sulla A9, 54 sulla Briantea.
Nella statistica nazionale tra le tratte con maggiore densità di incidenti rientra la Statale dei Giovi con 51 schianti. Mentre il triste primato di strada extraurbana più pericolosa d’Italia spetta alla Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga ma in provincia di Monza e di Milano.
Tornando ai dati complessivi
La maggior parte degli incidenti comaschi – circa la metà del totale – si verifica sulle strade urbane: giugno è il mese con il maggior numero di sinistri, febbraio quello con i dati più bassi.
Da segnalare, infine, i motivi. I primi tre sono: mancato rispetto dei segnali, velocità elevata e la distrazione causata sempre più spesso dall’uso del cellulare.