Il Comune di Campione, già in dissesto economico, dice definitivamente addio ad ulteriori 90 milioni di euro. L’ennesima tegola sul municipio dell’enclave arriva dalla decisione del Tribunale di Como, che ha respinto il ricorso con cui il Comune chiedeva un diverso riconoscimento dei crediti verso il Casinò.
Una somma di oltre 90 milioni di euro, che i curatori fallimentari avevano indicato come gli ultimi da pagare e che invece il municipio voleva fossero inseriti al privilegio. In questo senso erano andati i ricorsi presentati dal commissario prefettizio Giorgio Zanzi e da Angela Pagano, la viceprefetto chiamata a gestire i conti dell’enclave dopo la dichiarazione di dissesto finanziario.
L’ordinanza del Tribunale civile di Como non ha accolto le richieste di Zanzi e Pagano e ha dato ragione alle scelte dei curatori fallimentari: i crediti vantati dal Comune verso il Casinò, con l’eccezione di una “piccola” quota di circa 2 milioni di euro, non possono essere privilegiati. Questo perché, anche secondo la tesi presentata dalla curatela fallimentare, Comune e Casinò erano soci. O meglio, il Comune era socio unico della casa da gioco. Per legge, i conferimenti del socio, in caso di fallimento, vengono pagati per ultimi dopo aver soddisfatto tutti gli altri creditori.
«Anche se avessimo ottenuto il privilegio, la massa dei debiti della fallita società di gestione della casa da gioco è tale che non avremmo comunque ottenuto nulla – dice il commissario prefettizio Giorgio Zanzi – Al di là di questa considerazione, però, gestendo noi un ente pubblico avevamo il dovere di difenderne gli interessi. Per questo ci siamo opposti alla postergazione del credito tentando di portarlo a una qualifica diversa».