Benzinai comaschi (e italiani) in sciopero contro il fenomeno del “pieno illegale”: le stazioni di servizio resteranno chiuse mercoledì e giovedì.
Secondo quanto riferito da Confcommercio, i prodotti clandestini rappresenterebbero addirittura il 15% del carburante erogato: miliardi di euro sottratti al Fisco e alla collettività, milioni di litri di carburante di dubbia provenienza (e quindi dubbia qualità) immessi nei serbatoi degli automobilisti.
“L’illegalità è figlia delle liberalizzazioni selvagge e della conseguente destrutturazione del mercato – afferma Daniela Maroni presidente provinciale della categoria per Confcommercio e vicepresidente nazionale -. La Federazione nazionale sollecita da anni la politica e le altre componenti del settore ad adottare una riforma complessiva che metta riparo ad oltre un decennio di deregolamentazione ed allentamento dell’intero sistema che ha aperto le porte ad ogni forma di illegalità. Al contrario, Governo ed Agenzia delle Entrate da una parte, le compagnie ed i retisti dall’altra, continuano a trovare il modo per adottare provvedimenti il più delle volte disorganici, confusi, dall’applicabilità altamente problematica per una rete di vendita non ammodernata. Vi sono inoltre una serie di disposizioni che scaricano interamente e solo sui gestori responsabilità e costi che dovrebbero invece essere considerati di sistema”.
Lo sciopero indetto da Confcommercio, Confesercenti e Cisl interessa gli impianti di rifornimento carburanti, sia sulla rete ordinaria che autostradale, nei i giorni 6 e 7 novembre prossimi.