Le opere di Antonio Sant’Elia nel mirino dei falsari. Mentre infuria la polemica sulla manutenzione dell’asilo Sant’Elia del genio razionalista Giuseppe Terragni in via Andrea Alciato a Como, che contrappone Comune e Archivio Terragni, i disegni del personaggio cui è dedicato quell’asilo sono nell’occhio dei contraffattori. La conferma arriva dal critico d’arte Luigi Cavadini, già assessore alla Cultura nella giunta Lucini, che al Corriere di Como spiega di essere venuto a conoscenza di disegni attribuiti a Sant’Elia perché avveniristici come i suoi classici lavori architettonici, esposti in alcune mostre. Non si sa però di chi siano, né da dove arrivino.
Il Comune di Como detiene la proprietà di 201 carte relative all’opera dell’architetto futurista lariano. Altre sono in collezioni private. Ma nel complesso Sant’Elia è rarissimo sul mercato, la quotazione per un disegno parte dai 50mila euro. Per assicurarsi una sua opera, è necessario “contattare un esperto che possa certificarne la provenienza”, dice Cavadini.
A tutela del pubblico e dei possibili acquirenti, sarebbe ora di rendere disponibile anche il resto dei disegni del futurista comasco appartenenti ad altre collezioni e archivi pubblici e privati, fra l’Italia e gli Stati Uniti. L’amministrazione comunale di Como dovrebbe impegnarsi per avere copie elettroniche dei disegni mancanti. Un’azione che permetterebbe di scoraggiare i malintenzionati.
Sant’Elia non è l’unico artista lariano che fa gola sul mercato dei falsi. Nel mirino ci sono anche gli astrattisti: Mario Radice, Carla Badiali, Manlio Rho e Aldo Galli, dei quali circolerebbero falsi in aste e gallerie.