Piano neve a Como, da domani, 1 novembre, dovrebbe essere operativo, in caso di necessità, il servizio di “sgombero neve e trattamento antighiaccio per il periodo 1/11/2019 – 30/4/2022” previsto da Palazzo Cernezzi e oggetto di un apposito bando. Allo stato attuale però non tutta la città sarebbe coperta in caso di un’eventuale nevicata.
Di certo c’è che in caso di arrivo anticipato dei fiocchi bianchi i mezzi spargisale e gli spazzaneve entrerebbero in azione nel reparto 2 (la città è suddivisa in 5 reparti ognuno da assegnare a una ditta incaricata differente), ovvero “Como Est – Camnago Volta – Garzola – Civiglio” e stop.
Il resto di Como è così suddiviso: reparto 1 “Como Nord – Monte Olimpino – Sagnino – Ponte Chiasso – Tavernola”; reparto 2, appunto quello assegnato, poi il reparto 3 “Como Ovest – Camerlata – Rebbio – Breccia – Prestino”, il reparto 4 “Como Sud – Albate – Trecallo – Lora” e infine “Como centro storico e zone ztl”.
A oggi insomma, una minima parte della città è coperta. Si è arrivati alla situazione attuale per diversi motivi: La scadenza del bando era fissata a fine luglio e al momento dell’apertura delle buste solo per la zona indicata si è ricevuta un’offerta e si è proceduto all’aggiudicazione. Vista però la situazione di necessità, per arrivare a una copertura dell’intero territorio comunale si è poi proceduto a prolungare il bando fino allo scorso 23 ottobre. Ad oggi la situazione, in base a quanto si è potuto ricostruire, vede proprio in queste ore la verifica dei requisiti per arrivare all’aggiudicazione della zona di Como centro. Si saprà solo nei prossimi giorni se l’unica offerta pervenuta per il centro città sarà idonea e porterà dunque all’affidamento del servizio. E solo dopo questo passaggio fondamentale si potrà procedere, in via d’urgenza, a lavorare per completare il quadro e garantire un’adeguata copertura alla convalle.
L’intenzione del Comune sarebbe quella – subito dopo l’eventuale aggiudicazione del centro città – di indire una nuova procedura di negoziato, invitando direttamente le aziende che potrebbero essere interessate a presentarsi in Comune per fare un’offerta per i restanti tre lotti da assegnare singolarmente.