Un miracolo. E’ ciò che serve per evitare che dal prossimo mese di gennaio Campione d’Italia entri nello spazio doganale dell’Unione Europea.
A dirlo è Alessandro Alfieri, senatore del Partito Democratico eletto nel collegio Como-Varese che si occupa della questione.
Campione, dopo il fallimento del casinò e il dissesto del Comune, è precipitata in una crisi senza precedenti, e il nuovo ordinamento doganale sarebbe una sorta di colpo di grazia.
Il regime attuale, che equipara Campione alla Svizzera, garantisce l’acquisto di beni e servizi dalle società ticinesi e permette all’enclave di avere l’acqua, la luce, il telefono, la raccolta dei rifiuti. Dal primo gennaio, in linea teorica, tutto questo dovrebbe “passare” la dogana, oltre che essere assoggettato al pagamento dell’Iva italiana. Un’autentica follia, contro la quale da tempo si stanno battendo i cittadini e alcune forze politiche.
“Purtroppo – dice ora il senatore Alfieri, intervistato dal Corriere di Como – la situazione si è fatta difficilissima. Serve un miracolo perché i tempi tecnici per la presentazione della domanda di deroga scadevano a luglio. La richiesta sarebbe dovuta partire dal vecchio governo – dice ancora Alfieri – i tempi in questo caso sono lunghi. Il viceministro dell’Interno Matteo Mauri sta cercando in tutti i modi di trovare una soluzione ma non è cosa semplice”