I pendolari, tendenzialmente, sopportano. O meglio, accumulano disagi, arrabbiature, problemi sul lavoro. A un certo punto, però, la misura diventa colma.
L’ultima goccia è caduta oggi. Una mattinata difficile. L’ennesima, sulla linea Milano-Como-Chiasso.
“A Como – scrive Ettore Maroni, portavoce dei Pendolari di Como – senza che nessuno si sia sognato di avvertire che il treno arrivava già completo e in composizione ridotta per cause organizzative di Trenord, ci siamo accalcati in piedi. Da Seregno, dove già tutti i giorni tutti i viaggiatori non trovano posto a sedere, come ovvio la situazione è degenerata con centinaia di persone che spingevano per salire. Ciliegina sulla torta, ennesimo guasto a Greco Pirelli che ci fatto ritardare ulteriormente accalcati come bestie, finalmente alle 8:13 con 23 minuti di ritardo siamo arrivati finalmente a Milano Centrale”.
I pendolari elencano poi, solamente oggi, otto corse gravate da rallentamenti o cancellazioni
“La politica giustamente spinge le persone a scegliere il mezzo pubblico e doverosamente dovrebbe fare in modo che il servizio funzioni. Apprezziamo le buone intenzioni ma i fatti vanno nella direzione opposta. Siamo al paradosso, sempre più persone usano i mezzi pubblici e le società che forniscono il servizio non sono messe in grado e non sono organizzate per darlo in maniera decorosa”.
A dicembre entrerà in vigore il nuovo orario invernale. “Le ferrovie svizzere – conclude Ettore Maroni, portavoce dei pendolari – condividono con gli utenti il progetto di orario da giugno per eventuali osservazioni. Da noi le novità si conoscono il giorno dell’entrata in vigore dell’orario. Vi chiediamo cortesemente di avere il quadro orario previsto da dicembre 2019 con un certo anticipo in modo da consentire anche a noi italiani di organizzarci per tempo”.