“Quando arriva una corsa ciclistica siamo in grado di dire con precisione quali strade verranno chiuse e a che ora. Per le partite di calcio a rischio è diverso: il deflusso dei tifosi può richiedere pochi minuti o molto tempo, a seconda della quantità e soprattutto dell’atteggiamento”.
Como-Lecco. Due giorni dopo il derby che ha paralizzato la città – nessuno scontro, ma traffico in tilt e Como militarizzata – interviene Vincenzo Bella, assessore alla Viabilità del Comune di Como, rispondendo ai cittadini che chiedono, in queste occasioni, un’informazione più puntuale da parte del Municipio.
“Purtroppo la città subisce questo tipo di situazioni – continua l’assessore – potrei dire ai cittadini di non venire a Como in queste occasioni. Potrei bloccare la città. Ma non sarebbe né possibile, né corretto. Durante le partite a rischio, la viabilità è legata alla sicurezza, curata da polizia e carabinieri. Mi spiego: un conto è scortare alla stazione venti tifosi tranquilli. Altri conto è scortare cento tifosi agitati. Non si può prevedere l’atteggiamento delle tifoserie ostili, quindi nemmeno il tempo necessario a accompagnarle in stazione”.
In altre parole emerge ancora una volta la convivenza, sempre più difficile, tra il calcio professionistico – e le tifoserie esagitate – e uno stadio collocato nel centro di una città turistica.