Adesione pressoché totale degli avvocati comaschi allo sciopero di cinque giorni contro l’entrata in vigore, il primo gennaio prossimo, della legge che, di fatto, elimina la prescrizione del reato dopo la sentenza di primo grado. La protesta, proclamata dall’Unione camere penali italiana e durata cinque giorni, si è conclusa ieri.
La protesta è stata sostenuta non solo dagli avvocati penalisti, ma da tutti gli organi esponenziali della categoria. Il consiglio dell’Ordine degli avvocati di Como ha emesso una delibera con cui ha ribadito la necessità che l’istituto della prescrizione dei reati non patisca alcuna forma di soppressione.
“Si spaccia l’abrogazione della prescrizione del reato dopo la sentenza di primo grado come un sistema per evitare che i colpevoli sfuggano alla punizione e per rendere le pena effettive – sottolineano il presidente della Camera penale di Como e Lecco Edoardo Pacia e Vincenzo Spezziga, presidente dell’Ordine degli avvocati – Non si dice che questa riforma terrà sotto la spada di Damocle giudiziaria, potenzialmente per decenni e magari perpetuamente, non solo persone condannate in primo grado, ma anche persone assolte”. “Non si dice – continuano – che anche le persone offese che avranno deciso di far valere i loro più che legittimi diritti in sede penale rischieranno, a loro volta, di vedere bloccate le loro aspettative in questo “pantano” giudiziario. Anche il colpevole, che merita la giusta condanna, è corretto che spenda anni o decenni della sua vita, in attesa di scontare una pena?”.
Dopo lo sciopero, la protesta proseguirà con altre iniziative di sensibilizzazione e di informazione. Mercoledì scorso, oltre 120 professionisti hanno partecipato a una tavola rotonda tra avvocati e magistrati. “È molto importante che su questi temi ci sia un confronto diretto anche con i cittadini”, concludono Pacia e Spezziga, che annunciano il prossimo 14 novembre alle 20.30 in biblioteca a Como un incontro pubblico per spiegare la riforma.