Trasferirsi dal Ticino all’Italia, una storia di frontalierato al contrario. Non per motivi economici ma per garantire alla propria figlia “un futuro migliore”, queste le parole utilizzate dai genitori. La famiglia lascerà Vacallo e traslocherà a breve nel Comasco.
Il perché lo racconta oggi Ticino On line e vede protagonista una bambina di 20 mesi nata con la sindrome di Down. Mamma e papà hanno deciso di lasciare la Svizzera per motivi di integrazione. «Purtroppo le persone come nostra figlia – hanno spiegato alla redazione ticinese – sono penalizzate dal punto di vista dell’inclusione scolastica e sociale. Ce ne siamo accorti a nostre spese».
Non si tratta della prima famiglia che prende una decisione di questo tipo e la questione non riguarda soltanto i bambini con la sindrome di Down. In altri casi, ad esempio, le famiglie pur residenti in Ticino hanno optato per scuole italiane di confine per evitare le “classi speciali”.
«Vogliamo per nostra figlia un’inclusione completa, non solo scolastica, e dividerla tra due paesi sarebbe controproducente» hanno chiarito ancora i genitori.