Interrogatori al via oggi dopo la maxi operazione della guardia di finanza di Como e della squadra Mobile di Milano che ha portato in carcere 22 persone e altre 12 ai domiciliari. I primi ad essere sentiti dai giudici sono gli indagati rinchiusi in cella e i due in ospedale perché colti da malore dopo la notifica dell’ordinanza. La prossima settimana toccherà poi a chi ha ottenuto i domiciliari.
Tra gli interrogatori più attesi quello del commercialista di Como Bruno De Benedetto, in carcere a Monza. Il professionista, assistito dall’avvocato Paolo Camporini, si è però avvalso della facoltà di non rispondere. «Abbiamo ricevuto gli atti solo giovedì sera ed erano 27 mila pagine da leggere – ha commentato il legale del commercialista – Era impossibile rispondere alle domande senza aver letto tutte le carte. Quando saremo pronti andremo direttamente dal pubblico ministero». Il legale anticipa poi che si rivolgerà al Tribunale del Riesame per un ricorso contro la carcerazione. «Il mio assistito – prosegue Camporini – non ha nulla a che vedere con le cooperative e tanto meno con la criminalità organizzata». Al commercialista, la procura contesta anche la turbativa d’asta. «Sul bando per il Lido di Villa Geno non solo le società concorrenti non erano controllate da De Benedetto – dice Camporini – ma erano addirittura in lotta e si stavano facendo la guerra nelle opportune sedi».
Ha invece rilasciato spontanee dichiarazioni l’imprenditore di Nesso, Alberto Caremi, difeso dall’avvocato Aldo Turconi: «Vista l’enorme mole di documenti non era possibile sottoporsi pienamente ad un interrogatorio di fronte al giudice – ha commentato l’avvocato – Il mio assistito ha rivendicato la propria innocenza e l’assoluta estraneità a quanto gli viene contestato dalla procura. Abbiamo chiesto la remissione in libertà, il giudice si è riservato. Siamo pronti nel caso a rivolgerci al Riesame».