Il consigliere comunale Alessandro Rapinese suona la carica. Dopo aver depositato la mozione di sfiducia contro il sindaco di Como, Mario Landriscina, ne ha già pronta un’altra. A finire nel mirino della Lista Rapinese, per la seconda volta, è l’assessore al Personale di Palazzo Cernezzi, Elena Negretti.
A spiegare le ragioni del nuovo documento è lo stesso consigliere: “L’assessore Negretti è il responsabile politico del caso Scibelli, perché, mio parere, non ha saputo gestire gli uffici, come accaduto in passato con un’altra dipendente comunale licenziata ingiustamente”.
Il caso Scibelli è noto: secondo la sentenza del giudice del lavoro di Como il licenziamento di Filippo Scibelli è illegittimo. Il Comune di Como non avrebbe dovuto revocare l’incarico all’ex colonnello dei carabinieri, che all’inizio del 2018, nel giro di due settimane, era stato prima assunto come capo di Gabinetto di Palazzo Cernezzi e poi allontanato per presunti motivi di incompatibilità. Il giudice con la sentenza aveva inoltre condannato il Comune a risarcire il danno.
“Il caso Scibelli è molto grave, qualcuno dovrà risponderne – continua Rapinese – Non posso pensare che questa volta Forza Italia, anche su questa vicenda, coprirà il sindaco”. Il riferimento è alla mancata firma degli azzurri al testo di sfiducia nei confronti del primo cittadino di Como, che attualmente in calce riporta sei firme: i proponenti, ossia la Lista Rapinese, il Pd e il consigliere del gruppo misto Ada Mantovani. Soltanto con 13 firme però il documento potrà prendere la via della discussione in consiglio comunale.