“Diamo l’ultimo saluto a Celestina in modo sobrio, senza entrare in tante questioni e situazioni che solo il Signore sa leggere nella profondità e per le quali solo il Signore sa dare il suo giudizio”.
Il parroco della comunità di Vighizzolo don Paolo Dondossola ha invitato a tenere toni sobri e pacati nell’omelia pronunciata durante l’ultimo addio a Celestina Castiglia, la pensionata di 79 anni uccisa martedì scorso nella sua casa a Vighizzolo di Cantù dal compagno della figlia, Massimiliano Bellugi, 40 anni, in carcere con l’accusa di omicidio volontario.
In chiesa, accanto alla bara della mamma c’erano i due figli, Roberto e Sonia, circondati da familiari e amici. Polemiche e recriminazioni sono rimaste fuori. Spazio solo alla preghiera e al raccoglimento.
“Il cristiano trova speranza nella morte e resurrezione di Gesù – ha aggiunto don Paolo – Non sono parole vuote”, ha detto il parroco invitando a pregare per Celestina e per i suoi cari provati dalla sofferenza.