Asilo Sant’Elia di Como, annunciata nei giorni scorsi è partita ufficialmente oggi la raccolta firme intitolata “Oltraggio Terragni”, per chiedere “al Ministero dei Beni Culturali e alla Soprintendenza competente che il progetto globale coordinato di recupero dell’Asilo Sant’Elia di Giuseppe Terragni sia affidato a professionisti ed esecutori con le qualifiche professionali adeguate e le giuste credenziali atte a svolgere al meglio l’alto compito richiesto”, come si legge nel testo della petizione.
La polemica, che si consuma ormai da giorni, è nota: Attilio Terragni, pronipote dell’architetto Giuseppe Terragni cui si deve il monumento di via Alciato contesta la qualità dei lavori di restauro nella struttura. In particolare alcune vetrate che risulterebbero graffiate. Il Comune di Como ha deciso di sospendere cautelativamente il cantiere. Come aveva spiegato nei giorni scorsi il dirigente ai Lavori Pubblici di Palazzo Cernezzi, Andrea Pozzi, la sospensione sarebbe dovuta “all’improprietà di alcune lavorazioni” e la decisione è scattata “di concerto tra il dirigente e il direttore lavori e avvertita anche la Sovrintendenza”.
“Miriamo al mondo della cultura e dell’architettura. Sono commosso dai numeri della petizione – ha commentato Attilio Terragni – Dopo dieci minuti dal lancio abbiamo già superato le 50 adesioni”. Poi sulla vicenda dei lavori nell’asilo spiega: “A mio avviso, il Comune di Como sta gestendo in maniera anomala la questione”.
A non voler commentare è invece Vincenzo Bella, assessore ai Lavori Pubblici di Como, che si limita a dire: “Rimetteremo la questione nelle mani della Soprintendenza, dove, se saremo chiamati a farlo, daremo le nostre spiegazioni”.