“La mozione di sfiducia? Fa parte del gioco”. Il sindaco di Como, Mario Landriscina, è tornato ieri sera in diretta su Etv, sulla questione che agita, in questi giorni, il mondo politico cittadino. Landriscina ha spiegato di “non temere” assolutamente per il suo futuro politico e ha lanciato anche qualche frecciata. Al Pd, ad esempio: “Hanno detto che ci saranno forse perché sanno che il quorum non verrà raggiunto”.
Il quorum, ovvero le 13 firme necessarie affinché la mozione di sfiducia depositata da Alessandro Rapinese possa essere discussa in aula, sembra in questo momento uno scoglio insormontabile. “Vedremo se Rapinese e il suo gruppo potranno contare sui necessari appoggi – ha detto il sindaco – guardo con rispetto all’iniziativa ma all’accusa di aver fatto poco o di immobilismo rispondo alla mia maniera: nessuna giunta ha asfaltato tante strade quanto la nostra, nessuno si è mai interessato alle scuole come abbiamo fatto noi. Forse alcuni vorrebbero che mi occupassi di altro ma il sindaco sono io e decido le priorità a modo mio”.
Un messaggio chiaro è arrivato da Landriscina anche a Forza Italia, partito che da quando è uscito dalla giunta ha provocato non pochi scossoni in consiglio comunale: “Vedremo se parte della maggioranza si presterà a questo gioco. Forza Italia, ovviamente, deciderà liberamente che cosa fare e come muoversi. Le valutazioni sono dei singoli consiglieri anche se – ha ricordato Landriscina – dai dirigenti di Forza Italia mi è stato garantito l’appoggio esterno. Se il loro modo di lavorare vuole essere uno stimolo bene, se pensano invece di impaurirmi si sbagliano. Se vorranno chiudere la partita se ne assumeranno la responsabilità”.
Lapidaria la risposta del capogruppo di Forza Italia, Enrico Cenetiempo in consiglio comunale: “Sono cose che ho già sentito più volte e ora sono davvero stanco”.