Prima la borsa rubata nel parcheggio del supermercato poi l’amara scoperta: i malviventi hanno utilizzato il suo bancomat per prelevare contante e per un acquisto da oltre mille euro.
E’ l’amara disavventura capitata a una sessantenne comasca un paio di settimane fa, ma che oggi ha deciso di raccontare per invitare tutti a prestare attenzione quando vanno a fare la spesa.
La signora si trovava nel parcheggio al primo piano dell’Esselunga di via Ambrosoli, stava caricando le borse in auto quando all’improvviso una vettura si è affiancata in modo sospetto alla portiera, sulla quale seduta al lato passeggero c’era una donna sulla quarantina. La borsa, invece, era sul sedile davanti e in pochi istanti è sparita. La vittima si è accorta subito di quanto accaduto, dapprima si è recata dai carabinieri ma poi ha formalizzato la denuncia in questura. Purtroppo è riuscita a bloccare il bancomat non prima di un paio d’ore ma era già troppo tardi. Probabilmente è stata seguita all’interno del supermercato e osservata mentre digitava il pin per il pagamento. In poco tempo, infatti, i ladri sono riusciti a prelevare 500 euro in due tranche in una banca a pochi metri di distanza dal supermercato. Poi, non contenti, si sono spostati a Saronno dove – da quanto ricostruito dai movimenti bancari – hanno acquistato un telefono da 1.200 euro e materiale sportivo per 80 euro.
“Ho deciso di raccontare quello che mi è accaduto per mettere in guardia le persone – ha detto la signora comasca – si va al supermercato per svolgere delle commissioni e poi succedono queste cose, qui parliamo di professionisti che non lavorano da soli. Bisogna fare attenzione nel digitare i pin e ancora di più nel curare delle borse con i propri effetti personali”.
Facendo i conti, il danno materiale ammonta a ben oltre 2mila euro tra la somma prelevata, gli acquisti fatti, e il contenuto della borsa (nella quale aveva un paio di occhiali con lenti particolari e portafoglio di marca, 200 euro in contanti e le chiavi di casa, motivo per cui ha dovuto cambiare tutte le serrature). E poi c’è il danno morale “A distanza di quasi due settimane il trauma è ancora vivo, mi sveglio di notte e ancora ci penso”. Ha concluso la signora.