Una donna di 48 anni marocchina è stata uccisa nei boschi tristemente noti per le attività di spaccio, tra Lomazzo e Cadorago, nella zona del Lazzaretto. Il cadavere è stato scoperto nel tardo pomeriggio di ieri in un sacco a pelo in una tenda da campeggio. La vittima sarebbe stata strangolata.
Il corpo è stato trovato proprio grazie alla confessione del presunto omicida, 45enne marocchino, che si è presentato al comando della polizia locale di Milano in stato confusionale e ha raccontato di aver ucciso una donna. Gli agenti della polizia locale, dopo aver capito che l’uomo non era un mitomane, hanno avviato le ricerche nella zona boschiva indicata dal marocchino, Majad Cherki.
Ricerche difficili, perché l’uomo, che appunto è apparso alterato, probabilmente per l’uso di sostanze stupefacenti, non ha indicato un punto preciso. Le forze dell’ordine si sono concentrate soprattutto nell’area nota per le attività di spaccio e in una tenda nella zona boschiva tra Cadorago e Lomazzo hanno trovato un sacco a pelo con il cadavere di Fatima Kaddouri, uccisa probabilmente nella notte tra martedì e mercoledì, quasi certamente strangolata. Chercki è accusato di omicidio volontario ed è stato fermato al termine di un interrogatorio con il pubblico ministero di Como Maria Vittoria Isella.
Il magistrato comasco è stato allertato dagli agenti della polizia locale del capoluogo lombardo quando c’è stata la certezza che davvero nei boschi della provincia lariana era avvenuto un omicidio. Il sostituto di turno in procura a Como ha dunque interrogato a lungo il marocchino reo confesso del delitto. Dopo il ritrovamento del cadavere è scattato il fermo.
Il 45enne avrebbe raccontato di aver litigato con la vittima, con la quale sembra avesse una relazione. Una discussione banale, sembra, durante la quale però l’uomo avrebbe perso il controllo fino a strangolare la donna. Dopo l’omicidio, l’uomo ha raggiunto Milano e ha poi deciso di raccontare tutto alla polizia locale.