La situazione dell’economia e del mercato del lavoro nel territorio lariano si conferma ancora una volta complicata, con 2.285 lavoratori in cassa integrazione nei primi otto mesi dell’anno, 813 in più rispetto allo stesso periodo del 2018: è quanto emerge dall’ottavo rapporto della Uil del Lario sulla cassa integrazione nelle province di Como e Lecco. Aumenta del 55,2 per cento la richiesta di ore da parte delle imprese nel Comasco, nel periodo compreso tra gennaio e agosto 2019, confrontato allo stesso periodo dello scorso anno. Nel dettaglio, aumenta del 19,3 per cento la richiesta di cassa integrazione ordinaria, mentre sale al +132,3 per cento la richiesta della cassa integrazione straordinaria. A pesare, ancora una volta, è soprattutto il settore tessile con oltre un milione e 300mila ore, + 39,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2018, ma è anche il settore della metallurgia/metalmeccanica a farsi sentire con 882mila ore, +74,8 per cento rispetto all’anno precedente. Analizzando i singoli settori produttivi in provincia di Como, la richiesta di cassa integrazione cresce nel settore industriale (+58,3%) e del commercio (+417,4%). “Si conferma la situazione di incertezza e di difficoltà che vivono le imprese del nostro territorio – commenta il segretario generale CST Uil del Lario, Salvatore Monteduro – Una situazione più complicata per le aziende della provincia di Como rispetto a quelle lecchesi, con i settori Tessile e Metalmeccanico sempre in difficoltà”.