Avrebbe ammesso tutto, dicendosi dispiaciuto per l’accaduto. Confermando anche quello che aveva espresso nelle ore immediatamente successive alla violenza, quel «mi farò perdonare» che le aveva scritto con un messaggio inviato sul telefono.
Si è svolto questa mattina nel carcere del Bassone ad Albate l’interrogatorio del ragazzo di 24 anni originario dell’Ecuador, arrestato in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare chiesta dal pubblico ministero Massimo Astori al termine delle indagini condotte dalla squadra Mobile di Como. Il giovane è accusato di aver violentato una ragazza di 18 anni che aveva conosciuto da una decina di giorni nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio.
L’interrogatorio è durato poco. Accanto al giovane l’avvocato Davide Giudici, che non ha presentato alcuna istanza.
La serata poi finita nel dramma, era iniziata quando la ragazza aveva deciso di uscire a bere una birra insieme ad un giovane che aveva conosciuto da una decina di giorni. Al ritorno, con ancora in mano un paio di bottiglie, i due si sarebbero fermati a parlare in un cortile. Qui, dopo un tentativo di bacio respinto, sarebbe avvenuta la violenza sessuale.
La ragazza, scossa per l’accaduto, dopo che il 24enne si era allontanato, aveva chiesto aiuto ad alcuni amici che avevano poi deciso di portarla in questura per raccontare l’accaduto. Sul tragitto avevano incrociato una volante della polizia che ha dato immediatamente il via alle indagini e alla segnalazione. La giovane vittima – residente a Como come il suo aguzzino – era stata portata al pronto soccorso che aveva confermato la violenza subìta.
Oggi, l’interrogatorio di fronte al giudice per le indagini preliminari e l’ammissione di tutte le contestazioni che la procura gli aveva mosso negli oltre quattro mesi di indagini che hanno portato, nel pomeriggio di mercoledì, ad eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.