Una stagione da dimenticare per il miele lariano. “L’annata 2019 si sta prospettando come la più critica e problematica di sempre a causa dell’andamento climatico anomalo”: lo annuncia il presidente della Coldiretti Como-Lecco Fortunato Trezzi. “Le piogge hanno funestato le prime fioriture – spiega Trezzi – e, da allora, è stata un’alternanza di eventi estremi fra grandinate, trombe d’aria, tempeste di acqua e vento e ondate di calore. Le api non hanno avuto la possibilità di raccogliere il nettare e il poco miele che sono riuscite a produrre lo hanno mangiato per sopravvivere: – prosegue il presidente – il risultato è che quest’anno la produzione del territorio risulta decimata, mentre le importazioni crescono. Non si vedeva una situazione così da 40 anni, gli apicoltori sono al lavoro per alimentare gli insetti e salvarli”. Secondo le elaborazioni di Coldiretti su dati Istat, a livello nazionale, gli arrivi di miele estero sono risultati pari a 9,7 milioni di chili nei primi cinque mesi del 2019: circa la metà proviene dall’Ungheria e quasi il 10 per cento dalla Cina. Per evitare di portare in tavola prodotti spesso di bassa qualità, “occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta – è il consiglio di Coldiretti – oppure rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica”.