Autostrada Pedemontana (compreso il pezzettino finora realizzato di Tangenziale di Como) ha un sistema di pagamento free flow.
Dove “free”, però, non significa gratis: semplicemente, non ci sono i caselli. Ma la targa viene letta in automatico e il pedaggio va pagato, subito tramite Telepass o in un secondo momento tramite app o sito.
Eppure, i furbetti del pedaggio sono ancora un problema. Al punto che, ora, la società che gestisce l’autostrada porterà in tribunale i furbetti incalliti, accusandoli di insolvenza fraudolenta.
La notizia emerge dalle pieghe del bilancio 2018, all’interno del quale viene dedicato un capitolo all’argomento. Gli insolventi sono diminuiti ma non spariti: nel 2017 entro i canonici 15 giorni dal transito non veniva pagato il 18,9% dei pedaggi. La percentuale, nei primi mesi del 2019 è scesa al 14%.
Nei mesi scorsi la Polstrada aveva iniziato a inviare le multe ai trasgressori, e circa il 30% degli utenti interessati ha estinto il debito. Va ricordato, comunque, che dalla Pedemontana passano anche molti stranieri, svizzeri ma non solo.
Chi non si mette in regola nemmeno di fronte alla multa della Polstrada, rischia ora di finire nei guai: “nei confronti di coloro che, nonostante l’attività sanzionatoria, continuano a non ottemperare l’obbligo di pagamento del pedaggio – si legge nel bilancio consultabile on line – la società sta provvedendo alla notificazione delle ingiunzioni di pagamento, fermo restando, nei casi più critici, il ricorso all’azione penale, per insolvenza fraudolenta“.
L’insolvenza fraudolenta è un reato a querela di parte regolato dall’articolo 641 del codice penale, che prevede fino a due anni di reclusioni o 516 euro di multa. Il reato si estingue al pagamento della somma dovuta prima della condanna.
Andrea, ma gli stranieri allora quando pagano?
Se noi andiamo solo in Francia, o paghi o paghi