Boom di contratti part-time sul Lario, che per la prima volta sfiorano la metà dei full-time, bene il settore terziario, trainato dal turismo, ancora segno negativo per l’industria e per l’edilizia.
La Uil del Lario ha diffuso i dati dello studio su avviamenti e cessazioni al lavoro nel secondo trimestre dell’anno, rapportato allo stesso periodo del 2018.
“A fare una maggiore differenza in provincia di Como sono i contratti part time – spiega il segretario generale della Uil del Lario, Salvatore Monteduro – il cui saldo tra avviamenti e cessazioni nel secondo trimestre 2019 cresce del 10%, mentre quelli a tempo pieno solo del 5%. Altra nota da registrare sempre per il territorio comasco è il saldo positivo tra cessazioni e avviamenti per i contratti a tempo determinato +20,4%, mentre per quelli a tempo indeterminato si registra -20,1%. Il settore che trascina di più l’andamento del mercato del lavoro è quello del commercio e servizi con un saldo positivo tra avviamenti e cessazioni di 1.144 unità, +8,2%, un settore questo dove, però, i rapporti di lavoro precari sono la maggioranza. Mentre, arranca il settore delle costruzioni che vede un saldo negativo di -7 unità, -0,8%”.
Nel rapporto con la provincia di Lecco, la terra voltiana sembra vivere una situazione migliore. “I dati rilevano un comune denominatore per le due province: continuano ad essere i rapporti di lavoro precari quelli prediletti dalle aziende e questo anche lì dove l’economia fa registrare una lieve ripresa come potrebbe far sembrare su Como, dove il settore del commercio e servizi fa la differenza, quest’ultimo fortemente influenzato dalla crescente domanda turistica. Viceversa, non decolla il settore del turismo a Lecco” conclude Monteduro.