Emergenza personale all’ospedale di Menaggio, che al suo ritorno sotto la direzione dell’Asst Lariana contava 37 figure professionali in meno, tra medici e infermieri, ai quali si sono aggiunte altre 15 unità per i servizi territoriali. A inizio luglio è stato presentato il Piano di consolidamento del presidio, che prevede anche interventi per sopperire a questa mancanza. “Abbiamo ereditato un ospedale e servizi socio-sanitari territoriali con una dotazione organica caratterizzata da criticità. Razionalizzazione ed efficientamento in queste condizioni non sono possibili ma bisogna investire e invertire la tendenza”, ha detto il direttore dell’Asst Lariana Fabio Banfi all’incontro con la cittadinanza che si è svolto ieri sera a Menaggio, proposto dalla stessa azienda e condiviso con i sindaci del territorio. Un’occasione per fare il punto della situazione sul futuro dell’ospedale di Menaggio e i servizi territoriali. “Assumere non lo si fa schioccando le dita – ha proseguito Banfi – se fosse così semplice fare dei bandi ed assumere medici e infermieri lo faremmo”. “I numeri dell’Asst Lariana relativi a questi primi sei mesi sono positivi, siamo cresciuti come fatturato e questo è un vantaggio anche per Menaggio – continua Banfi – Non nego le difficoltà che sta attraversando l’ospedale oggi ma stiamo lavorando per risolvere i problemi”. Durante l’incontro è stato assicurato che le attività dell’ospedale saranno garantite grazie ad una riorganizzazione e anche agli accordi di collaborazione che l’azienda ha messo in campo con Areu, l’ospedale di Gravedona e il Cof di Lanzo. Sul piano assunzioni il dottor Andrea Pellegrini, direttore amministrativo, ha sottolineato che “ad oggi sono state bandite 74 procedure, di cui 8 sono andate deserte. Oggi è il personale che decide dove andare ed è un problema che non riguarda solo Menaggio ma tutta l’azienda”. Infine Banfi conclude: “Credo che entro fine anno la situazione possa essere significativamente diversa”.
Come paziente dell’ospedale di Menaggio, rilevo carenze di medici specialisti, a danno di noi pazienti.
Che cosa avete fatto in questi sei mesi?
Avete aumentato il fatturato risparmiando sulle assunzioni, favorendo le visite private?
Vi informo che l’ex ospedale RENALDI, in Valsolda, sta cadendo a pezzi. È pericoloso per chi transita. Mi risulta che sia di proprietà dell’ospedale S. ANNA di Como.